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Manifesto: identità e progetto - Linee guida....Mary For Life si ispira al magistero della Chiesa cattolica e si propone di rispondere all’appello di san Giovanni Paolo II contenuto nell’enciclica Evangelium vitae, per costruire tutti insieme la nuova civiltà della vita e dell’amore, là ove ogni concepito sia accolto, amato, nasca e possa portare il suo dono unico e irripetibile per la gioia del Padre Celeste e il bene dell’intera umanità (EV 95). Prosegue la Preghiera universale per la vita elevata da san Giovanni Paolo II nell’Evangelium vitae. Una supplica a Dio che attraversi il mondo intero con la fedeltà personale di ciascuno, con la generosità del sacrificio, perché i muri di inganno della cultura della morte siano abbattuti e si costruisca la nuova cultura della vita (EV 100). Promuove il seppellimento dei bambini non nati in tutto il mondo in accordo con le normative vigenti nei diversi Paesi cosicché ogni bambino che viene meno prima di nascere sia riconosciuto nella sua umana dignità e piamente sepolto. «Perché allo sconfinato numero di bimbi a cui viene impedito di nascere» siano riconosciuti:  il valore sacro della vita, l’offesa umanamente irreparabile subita, l’onore e la pietà ai loro resti mortali. Accompagna i genitori, i familiari e la società nel necessario percorso di elaborazione del lutto nella mancata genitorialità naturale e intenzionale. Elabora percorsi spirituali, culturali, psicopedagogici per la prevenzione, la tutela, il sostegno della vita umana dal concepimento alla morte naturale. Organizza seminari di studio sullo statuto teologico, antropologico, scientifico dell’embrione umano. Favorisce, concorre e promuove progetti per la valorizzazione delle risorse umane, delle attività educative e dello sport, delle arti figurative e musicali, a favore in particolare dei ragazzi e dei giovani. Opera al progetto grandioso e urgente della pastorale della vita per raggiungere la società del nostro tempo e particolarmente delle giovani generazioni con sfide alte e avvincenti: si tratta di recuperare l’evangelica pienezza dei tempi. Il tempo propizio, come asserisce il cardinal Elio Sgreccia «non è quello in cui la gente batte le mani, il tempo propizio, quello biblico, è tale anche quando le cose vanno male. Propizio vuol dire che è indilazionabile l’intervento del Signore e quel tempo è adesso».